Ho sempre pensato che sugli occhi di chi vive ci sia un velo.Un velo di incoscienza , di desiderio , di imprudenza , di volontà , di leggerezza ( accentuato in giovinezza) che ci fa buttare di testa , che non ci fa scorgere la conseguenza , il rischio ..e quando questo velo vien tolto , per magia appare piano piano il disincanto ( che ti porta a vivere nettamente peggio ): Questo disincanto , a mio avviso , inizia ad accadere con lo scoprire che Babbo Natale non esiste ..continua con la prima delusione d' amore , continua con la prima delusione d'amicizia ..continua con la morte della nonna ... e poi ti ritrovi così , con gli occhi ben aperti con meno poesia addosso.Fondamentalmente vien rimosso dalle batoste. Ecco , fare l'infermiera toglie quel velo così , tipo cerotto , d'improvviso ..al primo mese di tirocinio.All'incirca a 19 anni. Dopo la maturità. Sei a contatto con la morte , con la sofferenza , con i parenti che accorati ti chiedono un'informazione, vedi il primo aborto da operatore sanitario , vedi il primo ragazzo morto per incidente sulla strada il sabato sera , vedi il primo "quasi collega" che lavora in modo superficiale fregandosene che in quel letto c'è una persona e non un organo , ed inizia a farti domande.Ad immedesimarti.Ad immaginare. A realizzare che prima o poi toccherà ai tuoi genitori.A chi vuoi bene.Ti preoccuperai di non farli toccare da medici ed infermmieri incompetenti.Ti preoccuperai che non siano soli.L'Empatia , arma a doppio taglio , ti aiuta ma psicologicamente ti ammazza.E mentre da questo lato ti senti forte perchè sei parte attiva e sei utile con la tua professionalità , quando sei da quest'altra parte , come "paziente" insomma , è difficile.
Ridatemi il mio velo!!
Nessun commento:
Posta un commento